
Mappatura delle bealere
attive in Torino
Della rete dei canali e delle bealere torinesi non è rimasto molto. Il loro numero si è ridotto man mano che esaurivano le funzioni: da oltre un secolo è venuta meno la produzione di forza motrice industriale e l'estensione dell’edificato ha ridotto al lumicino anche la domanda irrigua. Nel 2011-12 la Città di Torino ha disattivato definitivamente le bealere di sua competenza a causa del consistente passivo tra i costi di manutenzione e gli incassi. Da allora è diventato difficile veder scorrere l’acqua in città: qualcosa resta, seppure non sia possibile dire ancor per quanto. Si conservano invece, tra vecchi e nuovi impieghi, le traverse edificate sulla Dora (Pellerina, Meana e Regio Parco) e sul Po (Michelotti).
Bealere attive e traverse esistenti in città.
(zoomare e navigare sulla mappa per visualizzare gli elementi)
Fonte: elaborazionewww.icanaliditorino.it su base Google Maps
BEALERE ATTIVE A TORINO
Le derivazioni esistenti, che bagnano qualche orto ed i terreni delle ultime cascine urbane, si trovano in massima parte nell’estrema periferia. Data la marginalità e le prerogative della funzione irrigua, esse sono alimentate soltanto in determinati giorni ed ore della settimana e non sempre vi scorrere l'acqua. Il quadro descritto è riferito agli anni passati, ma dovrebbe, in linea di principio, essere confermato anche per quello in corso.
IL QUADRANTE SETTENTRIONALE
(i numeri tra parentesi indicano i riferimenti nella mappa)
(1) Diga, (2) Imbocco canale Meana in c.so Umbria. Il canale Meana, che alimenta la centrale idroelettrica dell’Environment park, è il solo sopravvissuto della rete idraulica cittadina. Esso scorre completamente coperto e sono visibili solo l’imbocco, le opere di presa e la traversa che sbarra la Dora all’altezza di corso Umbria alle spalle dell’ospedale Amedeo di Savoia.

La traversa del canale Meana in c.so Umbria

Imbocco del canale Meana
(3) Bealera Putea alle Vallette. Una delle bealere che più scorre scoperta entro i confini torinesi è la Putea. Essa nasce a Pianezza, attraversa Collegno, ed al partitore di Villa Cristina, in località Savonera, si divide in due rami paralleli che percorrono i campi della vecchia cascina Cavaliera, raggiungendo l’estremità occidentale del quartiere Vallette. ll ramo principale è quello di sinistra, che percorre la periferia settentrionale fino alla Stura; quello di destra invece si diri-
ge verso la cascina Maletta e corso Molise, terminando nella fognatura. Entrambi i rami sono visibili percorrendo la passeggiata ciclopedonale dell’antica strada delle Vallette. Una bealera scoperta costeggia il perimetro della Casa Circondariale 'Lorusso e Cotugno': si tratta dello scaricatore della Putea che, sempre da Villa Cristina, si dirige verso sud e la Dora; coperto nel primo tratto di str.da del Pansa, si palesa per circa 500 m a fianco del carcere. Per dovere di completezza, al confine con Collegno si segnalano i pochi metri scoperti della bealera di Collegno (braccio Cravetta), parallela alla carreggiata nord di via Pianezza (SSP24), nei pressi della cascina Pansa, dove una paratoia, all'occorrenza devia, o deviava, il flusso verso i campi sul lato opposto della strada.

I due rami della bealera Putea alle Vallette. Sulla sinistra dell'immagine la villa Cristina, sulla destra c.so Ferrara e via delle Primule. La mappatura non deve trarre in inganno: il ramo sinistro, quello principale, pare volgere a nord, ma si tratta soltanto di un fosso irriguo terminale; in realtà il canale, interrato pur in aperta campagna, come si intuisce dalla fotografia, volge a destra e raggiunge l'altro ramo all'angolo di corso Ferrara. La ripartizione delle acque tra i due rami avviene attraverso un partitore sotterraneo posto lungo il perimetro di villa Cristina.
Fonte: elaborazione www.icanaliditorino.it su base Google Earth

Il ramo principale della Putea diretto verso Torino

Il ramo di destra lungo la villa.

Il ramo di destra.

Le due bealere affiancate ed orientate verso le Vallette in un momento di asciutta.

Il ramo destro in prossimità di c.so Ferrara e via delle Primule.

Sempre il ramo di destra prima di scomparire nel sottosuolo torinese.
La bealera Putea tra Savonera e le Vallette.
(cliccare sulle immagini per attivare la galleria)

Il partitore di villa Cristina all'incontro della strade della Vallette e del Panza. La paratoia di destra controlla lo scaricatore, quella di sinistra il flusso verso Torino.

Ulteriore meccanismo, di regolazione dello scaricatore. Il condotto scorre, interrato, lungo strada del Pansa.

Lo scaricatore di villa Cristina.
L'ingresso nel territorio torinese della bealera Putea è controllato da uno scaricatore posto all'incontro di istrada delle Vallette e strada del Pansa. Un primo tratto costeggia, coperto, strada del Pansa fino in prossimità del carcere. La sua costruzione ha reso necessario lo spostamento della bealera, che ne attraversava il sedime. Il nuovo canale, a cielo aperto e tutto in cemento, costeggia la casa circo-ndariale.
In basso, a sinistra nella ortofoto, il brevissimo tratto scoperto della bealera di Collegno, ramo Cravetta, lungo la SSP 24.

Lo scaricatore della Putea nei pressi
della casa circondariale.

Lungo il perimetro occidentale del carcere.

Vecchio alveo dello scaricatore, abbandonato dopo il suo trasferimento.

Bealera di Collegno, ramo Cravetta, a fianco della SP24.
(4) Cascina Maletta, strada Vicinale delle Vallette. Il ramo di destra della Putea torna alla luce alla cascina Maletta, appena oltre corso Molise, costeggia la strada delle Vallette e si inoltra nel parco dedicato alle Vittime delle Foibe.


Putea Maletta lungo strada delle Vallette.

Putea Maletta nel parco Vittime delle foibe.
Bealera Putea in Torino: via Sansovino, piazza Manno (5), via Refrancore (6) e tra via Reycend (7) e strada del Carossio (8). Tale parte della bealera è detta anche diramazione Perussia. Essa attraversa i quartieri torinesi settentrionali, in massima parte coperta per evidenti ragioni di igiene e sicurezza, riemergendo soltanto per alcuni brevi tratti. Un primo punto di osservazione, sebbene consista
in ben poca cosa, si trova nel varco tra due fabbricati all'intersezione con via A. Sansovino. Seguendo poi idealmente il sedime dell’antica strada della Perussia, la bealera ritorna brevemente alla luce in piazza G. Manno e, poco più avanti, in via Refrancore.


Piazza G. Manno. Sulla destra il probabile muro di cinta dei poderi della ex cascina Gioia.

Piazza G. Manno.

Piazza G. Manno.

Scorcio sulla bealera in via Refrancore.
Dopo un chilometro si intravede nuovamente il canale, vegetazione permettendo, all'interno di uno spazio verde privato di via E. Reycend e poco oltre, con soddisfazione ben maggiore, al fondo degli interni delle vie Orbetello e G. Vaninetti e lungo strada del Carossio. In ultimo, occorre aggiungere che l'acqua scorre ancora a fianco dell'impianto sportivo di via Massari, seppure sotto robuste griglie nascoste dalle sterpaglie. La sopravvivenza degli alvei urbani della bealera Putea è minacciata dai cantieri del tunnel ferroviario di corso Grosseto.


La bealera al fondo del passaggio privato di via Orbetello 89.

Nel passaggio privato di via Orbetello 89.

Passaggio tra strada deel Carossio e via Orbetello.

Lungo strada del Carossio.

La bealera lungo gli orti di strada del Carossio

La bealera tra gli orti.
La bealera Putea tra gli orti di strada del Carossio in borgo Vittoria, a Torino.
(cliccare sulle immagini per attivare la galleria)
ALTRE BEALERE NELLA ZONA NORD
(9) Strada della Venaria 148. Già a Venaria, ma al confine con il territorio torinese, la strada è intersecata da una canalizzazione che scorre, scoperta, a ridosso di un capannone industriale vicino all'ex cascina Panatera, per proseguire poi nascosta dai fabbricati. Si tratta della Putea, oggi introdotta nell'alveo della bealera Barola, da tempo dismessa.

Bealera Putea in strada della Venaria sul confine torinese.

(11) Via Reiss Romoli. Lo stesso ramo della Putea, sempre scorrente nell'alveo della Barola, ritorna a cielo aperto ai piedi del ciglione che da via Reiss Romoli digrada verso le basse di Stura. La scavalca la strada che conduce alla cascina Boscaglia-Canonico, ma la bealera è poco visibile perché in buona parte nascosta dalla vegetazione.

A destra: la bealera Barola nel folto della vegatazione, sotto via Reiss Romoli.

(10) Via G. Amati (Venaria Reale) Nel comune di Venaria Reale, poco prima del ponte sulla Tangenziale, un canaletto incrocia via G. Amati e, dopo aver bagnato un orto, prosegue scoperto nel parco pubblico, dove fino a pochi anni fa sopravviveva la cascina Arnaldi, raggiungendo poi il condotto sotterraneo di via Lanzo e la Stura. Si tratta del ramo di Druento della bealera Barola. Tale bealera, però, è disattivata da tempo e l'acqua proviene da altre canalizzazioni. A monte di via Amati, sempre nel territorio di Venaria, la stessa bealeretta scorre per un lungo tratto a cielo aperto.


Via G. Amati a Venaria.

la bealera nel parco pubblico.
(12) Parco Rubbertex. Per completare il quadro dei corsi d’acqua urbani della zona Nord di Torino, va menzionato il tratto del ramo Campagna della bealera nuova di Lucento che attraversa il parco Rubbertex, ossia l’area verde delimitata da
corso Grosseto, via Paolo Veronese e dalla Tangenziale per l’aeroporto. Le bealere di Lucento non sono più attive, ma il tratto in questione pare fungere ancora collettore delle acque piovane e da scaricatore per altre derivazioni, e talvolta - magari per un breve tempo dopo un forte temporale - l'acqua vi scorre ancora.

Il fosso nel parco Rubbertex in uno dei rari momenti di adacquamento.
Foto Fabrizio Lautier

Per abbellire lo spazio verde detto Rubbertex che si affaccia su corso Grosseto, il ramo Campagna della bealera nuova di Lucento al suo interno è stato lasciato a cielo aperto, probabilmente in virtù del fatto che al tempo della sua formazione non costituiva pericolo, essendo il flusso assai modesto, ed in seguito perlopiù asciutto. La deviazione verso destra dell'alveo è comunque recente, contestuale alla costruzione del parco e delle residenze prospicenti ad esso.
IL QUADRANTE SUDOCCIDENTALE
AD OVEST
Il quadrante occidentale di Torino un tempo era attraversato da molte bealere, oggi quasi tutte scomparse. Del canale della Pellerina restano soltanto la traversa, l'alveo in prossimità del parco Mario Carrara e il condotto scaricatore. Quest'ultimo è stato rifunzionalizzato per consentire la risalita dell'ittiofauna e quale abbellimento all'interno del parco, ma rappresenta, insieme all'imbocco del canale Meana, la sola rimanenza attiva e visibile del grande canale che attraversava la città fino ai molini di Dora, a Porta Palazzo.


Il vecchio canale sghiaiatore del canale della Pellerina all'interno del parco Carrara.
(13) Strada della Pellerina. Lungo la vecchia strada della Pellerina - che idealmente continua il corso Appio Claudio dopo via Pietro Cossa - la bealera del Mineur, bagna ancor oggi, tra la strada e il fiume, i poderi delle cascine Tetti basse di Dora, Cascinotto e, per l'appunto, Mineur. La roggia riceve l'acqua dalla bealera Canale, derivata dalla Putea nel territorio di Collegno.


Bealere del Mineur lungo strada della Pellerina.

Paratoie di regolazione bealera del Mineur e scaricatore della Cossola.
(14) Strada della Berlia. Circa un chilometro più avanti, nel territorio di Collegno, la bealera Canale delimita il perimetro settentrionale del campo di volo dell’Aeroclub torinese. Essa costeggia poi strada della Berlia, passando davanti alla cascina omonima, ed alla gemella Grangia Scott, per scomparire poi nel sottosuolo prima della rotonda dedicata al Pilota collaudatore, dove nel medioevo sorgeva la cappella di Santa Maria di Gorzano.



La bealera Putea-canale lungo il campo di volo di Collegno, ripresa dal ponte di strada della Berlia (in alto) e lungo la stessa strada, poco prima di scomparire nel sottosuolo torinese.
A SUD
(15) Strada del Portone. Ultima della rassegna, ma non certo per portata, continuità di adacquamento e prospettive, è la bealera che fiancheggia, scoperta, per oltre un chilometro strada del Portone e il cimitero Parco di Torino sud. Essa è parte del sistema irriguo delle bealere di Grugliasco e di Orbassano, che serve l'area agricola che resiste tra Grugliasco e Mirafiori. Sul lato opposto del camposanto un altro ramo della bealera segna il confine con il comune di Beinasco costeggiando la passeggiata ciclopedonale di strada delle Lose. (16) Alcuni fossi irrigui resistono infine nelle vicinanze della cascina Tetti Nigra e tra gli orti dietro gli uffici della Motorizzazione civile di corso Orbassano.


Bealera in strada del Portone, lungo il cimitero di Torino sud.

Tra i palazzi di Strada del Portone e c.so Orbassano.

Meccanismi di ripartizione delle acque della bealera.
Prima di inabissarsi nel sottosuolo di Torino, e della Fiat Mirafiori, le acque della bealera di strada del portone fanno capolino in uno stretto passaggio tra i palazzi in corso Orbassano 448. (17)
18) Strada del Castello di Mirafiori. Infine la bealera di Grugliasco ritorna alla luce per qualche decina di metri lungo la scarpata che digrada verso il Sangone, dove si scarica. Siamo a Mirafiori sud, nel parco pubblico e nei pressi del del mausoleo della "Bela Rosin" e dei pochi resti del castello.


Ramo della bealera di Grugliasco nel Parco di strada del Castello di Mirafiori, prima di scaricarsi nel Sangone.
L'acqua che ancora scorre in città è dunque davvero poca, e quella è difficile sapere per quanto, poiché, per forza di cose, gli spazi agricoli periurbani sono destinati a ridursi ulteriormente. Diversa è la situazione man mano che ci si allontana da Torino: nella misura in cui le coltivazioni si riappropriano dello spazio, le bealere continuano, ancor oggi come nel medioevo, a bagnare il contado conservando l'antica funzione.
LE TRAVERSE
Completano il quadro delle residue opere idrauliche torinesi le traverse erette sulla Dora Riparia e sul Po. Da qualche tempo esse sono utilizzate per produrre energia elettrica. Oltre alle già citate centrali realizzate agli sbarramenti del canale Meana e della Pellerina (20), un terzo impianto è stato edificato di recente alla traversa del canale del Regio Parco (21), presso il ponte delle Benne, ed un quarto entrerà presto in funzione al ponte Emanuele Filiberto di Torino. Altri impianti simili già si trovano, o sono previsti, a monte sulla Dora. Il progetto di utilizzare la traversa del canale Michelotti, (22) sul Po, estendendone la navigabilità a valle, non ha avuto seguito. Tuttavia l'opera è stata conservata perché protegge le fondamenta del ponte napoleonico di piazza Vittorio Veneto e rende navigabile il fiume verso il Valentino.

Traversa Pellerina

Traversa del Regio Parco

Traversa Meana

Traversa Michelotti
(cliccare sui punti rossi)
La rassegna di quanto resta delle bealere torinesi dovrebbe essere completa. Essa è stata compilata sulla base di osservazioni dirette e della cartografia digitale più recente. Tuttavia qualcosa potrebbe essere sfuggito e il sito sarebbe grato a chi volesse segnalare ulteriori canalizzazioni in cui ancora scorre l'acqua, anche saltuariamente, e/o eventuali inesattezze, all'indirizzo di posta elettronica: info@icanaliditorino.it
Ultimo aggiornamento della pagina: 26-12-2022