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Considerazioni sul sito

PRESENTAZIONE. Il sito vuole contribuire a ricomporre il quadro storico e territoriale delle derivazioni idrauliche torinesi e delle loro vicende. Il materiale di archivio non manca, ma è in gran parte frammentario, disperso e disorganico. Le pagine del sito sono frutto del lavoro svolto su questo materiale, che si protrae con passione da parecchi anni.

 

Per certi versi il web non è il mezzo più idoneo alla saggistica; il migliore per divulgare lunghe dissertazioni ricche di dati e tabelle, che, per forza di cose, non costituiscono sempre una lettura avvincente. Inoltre la documentazione più consona al media, quali fotografie, filmati, carte e mappe storiche, per ragioni intuibili, è scarsa e talora coperta da diritti d’autore incerti. Tuttavia il supporto digitale batte quello cartaceo per almeno un aspetto: poter aggiornare di continuo i contenuti e porre rimedio ad inevitabili inesattezze dovute ad informazioni incomplete, e magari contraddittorie, che trasformano il lavoro di ricostruzione in una sorta di puzzle. Procedere per approssimazioni progressive è affascinante, ma comporta rischi elevati, e solo l’opportunità di riorganizzare i risultati lo rende accettabile. In questo senso ci si scusa fin d’ora per gli eventuali imprecisioni ed errori.

Il vantaggio di realizzare un testo aperto, mai definitivo e mai concluso, è preziosa anche per un ulteriore motivo. Il sito non si configura come un punto di arrivo, ma piuttosto come un work in progress rivolto a coloro che, grazie anche alle tecnologie del cyber, condividono la passione per la storia di Torino. In tale prospettiva ogni riflessione, ogni correzione, ogni appunto, ogni domanda e ogni osservazione critica o contributo costruttivo saranno sinceramente apprezzati. Fin da ora si ringraziano tutti coloro che a qualunque titolo vorranno contribuire alla ricomposizione di una tra le storie della Città ancora in buona parte da scrivere. Piace infine immaginare il sito come uno strumento di condivisione e conoscenza, parte di una rete più grande di sapere distribuito, o con maggior ambizione, come forma di intelligenza collettiva.

Incoraggiato dalle citate virtù del mezzo digitale, ho scelto di andare on-line con il materiale pronto, seppure il lavoro rimanga ampiamente incompleto. Una gran mole di materiale attende però di essere ancora vagliata e utilizzata e la ricerca sui canali e sulle bealere torinesi continua. Si invitano coloro che in queste pagine troveranno qualche spunto di interesse a tornare di tanto in tanto a visitarle.

 

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UN'AVVERTENZA TEMPORALE. La storia idraulica torinese ha origini remote e non è certo conclusa, come testimonia, ad esempio, il fiorire di centrali “mini-hidro” a cui si assiste da qualche tempo lungo la Dora. Il focus temporale considerato, in linea di principio, si ferma però all’alba del XX secolo, che coincide con il rapido declino dell'energia idraulica ad uso industriale. Quindi, per ora, eventuali incursioni oltre questa soglia temporale saranno occasionali e circoscritte.

LE FONTI. Tra gli archivi, quelli a cui si è maggiormente attinto sono:

  • L’Archivio Storico della Città di Torino (nel sito ASCT) ed il Fondo Mario Gabinio dell'Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei, i cui materiali sono coperti da diritti d’autore e pubblicati su espressa concessione degli stessi. Va da sé che ne è proibita la riproduzione o la duplicazione con qualsiasi mezzo senza autorizzazione.

  • L’Archivio di Stato di Torino, (nel sito AST) di cui si è fatto largo uso della cartografia web. In questo caso le immagini pubblicate rimandano all’originale disponibile online, del quale devono essere quindi considerate semplici “icone”.

Per il resto si rimanda alla bibliografia del sito e quell'immensa e magnifica cornucopia di informazioni che è il web.

RINGRAZIAMENTI. Può apparire singolare, però in almeno otto secoli il solo censimento completo e sistematico di canali e bealere torinesi risale al 1844 ed è stato svolto dalla Commissione creata con Regie Patenti del 6 agosto1839, per lo riparto della acque della Dora Riparia, presieduta dal  cav. Pernigotti, Ispettore del Genio Civile - (Commissione Pernigotti). Tale lavoro, integrato da analoga Relazione dell’Avv. Gioberti riguardante gli aspetti storico-giuridici, rimane la pietra miliare nel campo e a esso questo sito è ampiamente debitore ed attinge a piene mani.

 

Per il resto, come accade in simili frangenti, è impossibile ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito un’impresa come la presente. A tutti ed a ognuno, senza eccezione, vanno i più sentiti riconoscimenti e ringraziamenti.

Una menzione particolare è rivolta alla Dott.ssa Maura Baima ed al personale tutto dell’Archivio Storico della Città di Torino per la pazienza, l’aiuto ed i consigli profusi e per la mole del materiale che mi hanno permesso, e mi permettono, di consultare; ad Alberto Levi per la correzione di parte delle bozze, ad Antonella Giraudo per la rilettura dei testi, a Flavia Turrone Lantin per la consulenza grafica; ed infine all’amico Carlo Pigato con cui condivido la passione per la ricerca e tanti piacevoli momenti di ragionamento, riflessione, discussione e risate. E dal quale tanto ho appreso per quanto concerne metodo e rigore.

Ed infine qualcosa su di me. Laureato in Scienze Politiche all'Università di Torino e specializzato nella ricerca quantitativa applicata ai fenomeni del territorio; formatore e docente fuori ruolo di Geografia economica, per passione, da un decennio mi occupo di storia idraulica e protostoria industriale torinese quale ricercatore indipendente.

 

Mauro Lavazza

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