top of page

Il Canale Meana

Il Canale del Valentino

Dal canale di Torino al Po

ABSTRACT

Il canale del Valentino si staccava da quello di Torino in San Donato, nella località detta “Brusacoer”, e sfociava nel Po dividendosi in due rami, il più lungo dei quali era chiamato canale di San Salvatore o dei Borghesi. Le prime notizie del canale del Valentino risalgono ai secoli XIV e XV ed ai fossi collegati alle antiche bealere  Colleas-ca e Fossatolungo, che porta-vano le acque della Dora Riparia  nelle campagne tori-nesi sudoccidentali.

​Dal 1694 il canale fu amministrato da un consorzio al quale partecipavano, insie-me a numerosi privati, il Regio Demanio e l’Azienda della Real Casa, competenti per l’irrigazione dei giardini, degli orti e dei prati delle cascine del Tenimento del Valentino. Dopo l’edificazione della Cittadella un suo ramo supplì ai bisogni idrici della fortezza. In seguito beneficia-rono delle sue acque anche l'Orto botanico ed una fab-brica di cartoni.

In quanto corso d’acqua irriguo, il tracciato del canale mutò più volte nel corso del tempo, e con l’urbanizzazione dei territori attraversati fu ricondotto al disegno delle nuove vie e strade. Esso ima-se in attività fino a pochi anni or sono e svolge tuttora la funzione di condotto collet-tore della fognatura bianca.

L'assetto del canale del Valentino riportato in figura risale al 1911 e corrisponde a quello descritto in: "Città di Torino, Corpi delle guardie e dei pompieri municipali. Dimostrazione grafica e relativa descrizione delle bealere esistenti nel territorio: zona suburbana" (ASCT, Collezioni X 92 Tav. 2 e TD 12.1.90). Tale tracciato è tuttavia indicativo, poichè con l'adeguamento al reticolo urbano il corso del canale subì nel tempo numerose modifiche.

Così, nel 1859, descrive il tracciato del canale il prof. S Berruti:

"Il ramo detto del Valentino, che separasi dal canale di Torino colla luce di metro 1, 36, somministra una derivazione d'acqua necessaria alla Cittadella; dà moto ad una cartiera situata nei caseggiati rustici aggregati al R. castello del Valentino; serve per l'irrigazione di terreni posti nelle regioni del Valentino e di San Salvario, e somministra l'acqua necessaria al magnifico orlo botanico della R. Università esistente nel locale stesso del Valentino".

Fonte: S. Berruti, Idrologia torinese, in Giornale della R. Accademia medico-chirurgica di Torino,

Anno XIII, Vol. XXXV, Torino, 1859, pag. 446

E qualche anno più tardi, nel 1893, l'Ufficio d'Igiene:

"Dal partitore del Brusacuore, il canale del Valentino si porta sul corso Principe Oddone, da dove si diparte il canale detto degli Artificieri, il quale attraversando il Dock e nell’ex-Cittadella, viene a scaricarsi nel canale del l'Arsenale all'angolo del corso Re Umberto. Dal corso Principe Oddone, il canale del Valentino viene sul corso Duca di Genova. Qui si divide in due rami: l'uno continua a chiamarsi del Valentino, e passando sotto la stazione ferroviaria per via Berthollet, va al giardino del Valentino e poscia in Po; l'altro, detto dei Borghesi, si dirige verso mezzogiorno della città, attraversa la ferrovia, e poi percorre la via Nizza. Le acque servono all'irrigazione della parte meridionale. L'amministrazione è fatta dal consorzio degli utenti".

Fonte: Torino - Ufficio d’igiene, Torino e le sue acque:

estratto del rendiconto dell’ufficio d’igiene per l’anno 1893, a cura di Candido Ramello, Torino, Botta, 1895

E ancora, nel 1911:

"Deriva dal canale di Torino, sul prolungamento di via Carena angolo quella Vagnone. Attraversa immediatamente la via Vagnone in senso diagnonale e, passando sotto le case n. 44 - 42 - 40 bis e 40 di via San Donato, sorte nella via stessa, che taglia poi subito in linea retta per internarsi nella proprietà n. 31 bis, che si trova di rimpetto. In questa proprietà rimane scoperto per lungo tratto. Attraversa poi altre proprietà contigue e sorte in via Le Chiuse, tra le vie Schina e Saccarelli; quindi per via Le Chiuse si porta in via Saccarelli e prosegue verso la via Cibrario nella quale svolta percorrendola nel centro fino in piazza Statuto. Svolta poscia a destra, passa vicino alla stazione Torino-Rivoli, taglia il corso Francia e prosegue pel corso Principe Oddone, tra la banchina a ponente e l’abitato, fino al corso Vittorio Emanuele II. Attraversa quindi il corso predetto, si accosta verso il casello ferroviario n. 3, presso il carcere giudiziario, e traversa la ferrovia al passaggio a livello del corso Vittorio Emanuele II. Prosegue poi pel corso stesso, lungo le case a sud; svolta in via Morosini e la percorre nel centro fino al di là del corso Duca di Genova; segue poscia la linea del marciapiede delle case a sud del corso anzidetto e va fino al corso Re Umberto. Quivi devia a sinistra e prosegue pel corso Duca di Genova scostandosi di qualche metro dai marciapiedi delle case a sud. Svolta in seguito in via San Secondo, ma con 100 litri di acqua soltanto, avendo ceduto il rimanente a canali secondari. Da via San Secondo svolta ancora in quella Assietta e la percorre fino in via Sacchi; taglia poi questa via e attraversa la stazione di Porta Nuova in corrispondenza della porta n.3 di via Sacchi, per sortire in via Nizza di fronte a via Galliari, con appena 50 litri d’acqua. Percorre quindi la via Nizza, dal lato dei portici, svolta in via Berthollet e la percorre interamente, nel centro, scaricandosi infine nel canale bianco del corso Masssimo d’Azeglio, che scorre dal lato delle case e svolta sul corso Vittorio Emanuele per finire nel Po presso il ponte Umberto I. Manovrando però le paratoie situate in fondo alla via Berthollet, presso il galoppatoio del corso Massimo d’Azeglio, l’acqua può essere immessa nel canale che attraversa il corso stesso e, diventando scoperto, si addentra nel Parco Valentino, gira a levante dell'Orto Botanico e si scarica nel Po presso il castello del Valentino".

La stessa fonte per quanto concerne modesto ramo detto 'canale di san Salvario' o 'dei Borghesi':

"Deriva dal Canale del Valentino e comincia in corso Duca di Genova, angolo quello Siccardi. Percorre questo corso, in corrispondenza della banchina a levante, fino in via Legnano; svolta a sinistra in questa via e la percorre nel centro lino a quella Sacchi. Traversa quindi la stazione di Porta Nuova in senso diagonale a destra e sorte in via Nizza davanti la porta n. 10. Taglia poi la via stessa in linea retta, si accosta alla casa n. 31 dal lato opposto di via Nizza e prosegue, presso le case a levante della predetta via, fino alla barriera di Nizza. Svolta infine a sinistra e, seguendo la via di Circonvallazione va a terminare nel Po".

Fonte:  Città di Torino, Corpi delle guardie e dei pompieri municipali, Dimostrazione grafica e relativa descrizione dei canali scorrenti nel sottosuolo della Città compilato dal Comandante i Corpi delle guardie e dei pompieri municipali, coadiuvato da distinti graduati, Vassallo, Torino 1911.

Ultimo aggiornamento: 20-07-2022

1852---Mappa-Torino--Canali---TD-12.1.jpg
bottom of page